Biscotti secchi o al burro, come sono nati?

Biscotti secchi o al burro, come sono nati?

Febbraio 10, 2022 Off Di yh3ez38d

Un po’ di storia sui biscotti e loro tipologie.

Andiamo a scoprire come sono nati i biscotti, vediamo poi come alcuni sono addirittura finiti in una scatola di latta diventata famosa in tutto il mondo.

Come sono nati i biscotti?

I nostri libri di storia sono ricchi di informazioni, conosciamo molte cose sulle civiltà passate, dai Sumeri agli antichi greci, conosciamo anche la storia geologica del nostro pianeta, ma a volte ci sfugge la conoscenza di cose tanto banali quanto presenti tutti i giorni nella nostra vita.
Un esempio? I biscotti.

I nostri ricordi sono probabilmente legati al profumo che veniva dalla cucina della nonna, oggi invece i biscotti vengono prodotti in maniera industriale tramite apposite macchine rotative per biscottima chi ha inventato i biscotti?

È stato frutto di arguto ingegno o un classico errore di cucina?
In realtà una vera origine del biscotto non è ben conosciuta, forse però possiamo darvi 3 versioni diverse ma altrattanto valide che potrebbero essere reali.

Un errore di un cuoco

Come è già successo per moltissime ricette in passato, i biscotti potrebbero essere nati da un errore in cucina, ed esattamente c’è una storia che racconta di come un cuoco olandese avesse l’abitudine di verificare la temperatura del forno con piccole porzioni di impasto. Se in pochissimo tempo si cuocevano allora la temperatura era giusta.
In questo modo ne risultavano questi piccoli impsti croccanti e buonissimi.

Biscotti d’oriente

Un’altra versione racconta invece che i biscotti arrivano da oriente, dove già in epoche antiche venivano coltivati vari tipi di cereali.
Un bel dì un rudimentale impasto di acqua e farina grossolana si cosse su una roccia arroventata e… sembrava buono!
Poi, a tentativi, si capì che la doppia cottura (bis-cotto) era utile a mantenere meglio nel tempo questi piccoli bocconcini.

Tutte le strade portano a Roma

Questo modo di dire calza a pennello, perché la nostra terza versione porta dritta a Roma, dove sembra che un cuoco e gastronomo romano inventò una ricetta fatta di frumento e farina, con un pastone prima bollito e poi essiccato al sole. Una volta ben asciugato veniva fritto e consumato a quadratini.

I biscotti frollini

I frollini sono biscotti di tipo semi morbido, cioè hanno una consistenza meno dura rispetto ai classici biscotti secchi, e questo è dovuto alla loro caratteristica di avere un impasto più grasso (quasi sempre dovuto al burro) e farine deboli, e sono oggi prodotti industrialmente tramite rotativa.
In Francia vengono chiamati sablé, vuoi per l’impasto granuloso vuoi perché vengono cotti dopo che sono stati trasformati in formine come si fa con la sabbia da bambini.

I frollini per cuocere hanno bisogno di basse temperature e tempi prolungati, in modo che una parte dell’umidità venga conservata nell’impasto che li mantiene morbidi.

I biscotti danesi e la scatola blu

Non sono comuni biscotti, loro sono i Danish Butter Cookies, ovvero i biscotti al burro più famosi al mondo, sia perché sono buoni che per il loro packaging originale.
Questi biscotti è uno dei prodotti danesi più esportati in tutto il mondo, li possiamo trovare comodamente al supermercato ed è difficile non notarli, proprio a causa della loro elegante scatola di latta blu.

L’azienda più rinomata che li produce è la Royal Dansk, che vende i biscotti dal 1966 in vari gusti, compresi aromi alla rosa o al limone, ma anche cioccolato bianco oppure allo zenzero.

Uno dei segreti di questi biscotti è forse proprio il packaging, ovvero la scatola di latta, che durante le festività assume grafiche a tema dedicate, il che la rende un perfetto omaggio ma anche un oggetto ricercato.
Infatti è risaputo che le scatole di latta dei Danish Butter Cookies vengono riutilizzate come porta oggetti, ma il più famoso riutilizzo resta quello di riutilizzarlo come porta bottoni o per il cucito in generale.