Cambia operatore telefonico: ecco come puoi fare
Ottobre 26, 2021Se anni addietro poteva essere complicato cambiare gestore telefonico, ai giorni nostri non lo è più, anzi per certi versi è quasi “normale amministrazione”. Sicuramente vale la pena considerare le migliori proposte a seconda delle proprie esigenze ma è molto importante fare attenzione e non sottovalutare cosa potrebbe implicare il cambio in termini pratici ed economici. Le parole d’obbligo sono “chiarezza e trasparenza”, assolutamente da esigere. E allora qui di seguito cerchiamo di rispondere ad alcune domande ricorrenti che inevitabilmente sorgono quando si ha intenzione di cambiare gestore telefonico. Facciamo un po’ di doverosa chiarezza a vantaggio degli utenti.
Cambio operatore telefonico: consigli utili
Questo primo step non è affatto complicato e dà un ampio margine di azione. Sono tre infatti le opzioni fra cui si può tranquillamente scegliere:
- Chiamare il numero verde della compagnia telefonica a cui ci si vuole appoggiare
- Recarsi personalmente in uno dei punti operativi del nuovo operatore telefonico
- Passare ad un nuovo gestore tramite il sul sito web.
Cambiare operatore telefonico e contattare i gestori?
Il secondo step è altrettanto semplice in quanto si tratta solo di effettuare una telefonata al servizio clienti del nuovo operatore.
Ecco un elenco dei numeri di riferimento tramite i quali contattare i maggiori operatori telefonici.
- Tim telefonia fissa: 187 / Tim telefonia mobile: 119
- Vodafone telefonia fissa: 800100195 / Vodafone telefonia mobile: 190
- Wind telefonia fissa e mobile: 159
- Fastweb telefonia fissa e mobile: 192193
- Iliad telefonia mobile 177
- Ho. telefonia mobile 800 688 788
- Poste mobile 160
- Coop Voce telefonia mobile 188
Come cambiare gestore mantenendo lo stesso numero?
Molto semplicemente si deve comunicare al nuovo operatore di voler mantenere il proprio numero di telefono. Il nuovo gestore si occuperà di tutta la procedura che deve essere gratuita dal momento che questo diritto è garantito e regolamentato dalla legge Bersani e successivamente da delibere sempre più mirate alle esigenze degli utenti. Forse non tutti sanno che la legge n.40 del 2007 è stata redatta allo scopo di gestire il complesso mondo della telefonia. L’operazione di cambio gestore e mantenimento dello stesso numero non contempla penali e costi di disattivazione, anche minimi, che talvolta vengono invece addebitati e accettati da ignari utenti. Vanno presi in considerazione solo, ma non dovrebbero essere lievitati, i reali oneri sostenuti dal nuovo operatore per concretizzare il passaggio dell’utente: nulla di più, anche se la realtà talvolta si dimostra diversa. Per questo motivo è importante conoscere molto bene quanto Agcom ha stabilito.
Ma chi è AGCOM e come ci può venire in aiuto per questioni di telefonia?
E’ l’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Questo ente ha infatti diramato precise linee guida al fine di tutelare gli utenti nei confronti degli operatori telefonici. Agcom ha stabilito che i costi per il passaggio da un operatore all’altro devono limitarsi, come sopra citato, unicamente alle possibili spese che il gestore ha effettivamente sostenuto per il trasferimento. In caso di controversie potete, o meglio, dovete contattare prontamente il numero verde del garante: 800185060 (da telefono fisso) e 081750750 (da cellulare e dall’estero), oppure inviare una e-mail all’indirizzo: [email protected]
Si può quindi serenamente disdire una compagnia telefonica senza andare incontro a penali ponendo comunque la massima attenzione alle suddette “astuzie” dei gestori. La legge a tutela degli utenti fa riferimenti ai servizi ADSL, Fibra Ottica, Telefonia Fissa e Mobile. Ecco cosa afferma un estratto: “I contratti di adesione devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso un altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificabili da costi dell’operatore e non possono imporre un obbligo di preavviso superiore a 30 giorni”. Occorre quindi fare attenzione al fatto che la delibera venga rispettata e richiedere sempre spiegazioni al gestore affinché giustifichi dettagliatamente cosa si cela sotto il termine “costi” in quanto le penali per trasferimento, disattivazione o recesso anticipato sono state dichiarate illegittime (vedi art.1, comma 3, legge Bersani n.40/2007). Dimostrare di conoscere i propri diritti dovrebbe indurre il gestore a non fare pagare all’utente spese che vanno oltre agli oneri fissi sostenuti dal gestore per l’espletamento della pratica e a costi contrattuali relativi all’acquisto di prodotti e servizi. Diversamente gli addebiti non sono legittimi.
Cosa accade quando si cambia operatore telefonico prima della scadenza della promozione?
Agli utenti che beneficiano di sconti tariffari della durata di 24 o 30 mesi non è sempre conveniente optare per questa scelta in quanto i gestori applicano costi extra, penali, per l’uscita anticipata oltre a quelli di recesso. Questo è uno degli escamotage adottati dalle compagnie telefoniche per recuperare entrate ben sapendo che generalmente gli utenti cambiano offerta in tempi stretti a seguito di offerte più vantaggiose. Per questo motivo, se si sceglie di fare un cambiamento prima della scadenza e si ritiene di essere in presenza di addebiti immotivati, l’utente ha il diritto di portare il gestore davanti al Corecom (organo del sistema delle comunicazioni che permette il confronto fra operatori e utenti) facendo presente quanto stabilito da Agcom tramite le sue linee guida e cioè che gli unici costi da addebitare al cliente al momento del recesso derivano dalle spese effettivamente sostenute dall’operatore per la disattivazione e il trasferimento dell’utenza in questione ed anche dal pagamento delle rate ancora in essere per l’acquisto di prodotti e servizi facenti parte dell’offerta. Null’altro.
Delibera 487/18: cosa stabilisce?
Con questa delibera di AGCOM gli operatori telefonici hanno il dovere di giustificare in dettaglio al cliente le spese che saranno applicate per il recesso dal contratto ed anche comunicare all’AGCOM il costo delle spese derivanti dal cambio di gestore telefonico. In questo modo AGCOM potrà verificare i costi addebitati agli utenti in osservanza della legge.
E’ possibile non pagare alcun costo in caso di recesso?
Si, è possibile e la cosa si verifica in presenza di cambiamenti unilaterali da parte dell’operatore oppure in caso di comprovati servizi scadenti subiti dall’utente.
Cosa serve per cambiare il gestore di telefonia fissa?
E’ molto semplice, per la telefonia fissa sono sufficienti la carta d’identità, il codice fiscale e il codice di migrazione.
Cosa serve per cambiare il gestore di telefonia mobile?
Oltre a quanto sopra serve anche la SIM del cellulare.
In entrambi i casi assicuratevi che la carta d’identità sia in corso di validità.
Cos’è il codice di migrazione (o di trasferimento)?
È una serie alfanumerica che può contenere fino a 18 caratteri creata per facilitare il passaggio fra operatori telefonici. Il suddetto codice si trova sia nella bolletta cartacea del telefono che on-line e la sua posizione può variare da operatore ad operatore.
Cos’è il codice seriale SIM (anche ICCID)?
Similmente a quanto sopra, questo codice composto da 19 o 20 numeri è essenziale per richiedere la portabilità di un numero di cellulare e per questo è collegato alla SIM. Sarete certi di averlo identificato quando vedrete che prime cifre che sono 8939.