Illuminazione industriale: a cosa serve e applicazioni
Gennaio 3, 2022Lavorare in un luogo ben illuminato rende più felici, sicure e produttive le persone.
La storia recente dell’illuminazione industriale parte nei primi anni 60, quando erano le lampade alogene a farla da padrone. Il loro arrivo è stato dirompente: erano più intense, resistenti e sicure delle vecchie sorgenti a incandescenza.
Anche le alogene però avevano dei difetti, impatto ambientale in primis. Una lampada alogena è infatti composta da terre rare che vengono usate per creare luce consumando molta energia e creando dunque inquinamento. Negli anni 2000 una terza rivoluzione è arrivata con la tecnologia LED. In particolare per gli ambienti industriali, oggi il LED è considerato il sistema di illuminazione più efficiente e a basso impatto ambientale.
Illuminazione industriale: perché è utile
L’illuminazione industriale va curata per diversi motivi.
- Il primo è la sicurezza dei lavoratori. In fabbrica come negli altri luoghi di lavoro la sicurezza delle persone deve essere la cosa più importante. Un buon sistema di illuminazione che mette in evidenza tutti i pericoli e gli ostacoli può evitare gran parte degli incidenti sul lavoro.
- Secondo: la produttività. Un luogo scarsamente illuminato riduce le capacità produttive delle persone, che si devono concentrare di più per riuscire a svolgere delle azioni in maniera precisa. Illuminare bene significa lavorare meglio.
- Terzo, l’ottimizzazione. Un sistema di illuminazione industriale poco curato rischia di sprecare molte risorse, economiche ed energetiche. Studiare con criterio la posizione dei punti luce permette di usarne di meno e in maniera più strategica.
Per quanto riguarda l’Italia poi, illuminare bene i luoghi di produzione è sempre più importante ogni anno che passa. Le ricerche evidenziano come in poco più di vent’anni i lavoratori tra i 16 e i 24 anni siano diminuiti del 64,9% mentre gli over 55 sono aumentati del 77,4%. Un dato che non si può ignorare e che obbliga necessariamente gli imprenditori a riflettere sulla corretta illuminazione delle loro fabbriche.
Illuminazione industriale: applicazioni e i vantaggi del LED
Quando si progetta l’illuminazione di una fabbrica bisogna considerare molti fattori, tra cui:
- Lo spazio da illuminare: qual è la superficie del mio stabile? Quale porzione deve essere illuminata?
- La posizione dei macchinari: su quali zone devo concentrare la luce?
- Corridoi: come si articolano nella sala? Come posso illuminarli?
- Eventuale presenza di ostacoli come scale, gradini, spigoli, scivoli, ecc…
- Posizione rispetto al percorso del Sole e orari di lavoro: quanto la luce naturale può contribuire all’illuminazione della fabbrica?
La fonte di luce che più si è imposta in questi anni nel campo dell’illuminazione industriale è il LED. Le lampade a LED sono più luminose delle alogene e consumano molta meno energia. Anche se costano di più, hanno una durata di quasi 50.000 ore contro le 5.000 delle altre.
Infine, disperdono pochissima energia in calore, rendendole molto adatte a illuminare gli spazi dell’industria alimentare e in generale tutti quelli che contengono delle zone frigorifero.
Illuminazione industriale di design anche a casa
Lo stile di illuminazione industriale non si ferma alle fabbriche. Negli anni ’70 ha conquistato anche gli ambienti domestici a partire da alcuni vecchi stabili americani riqualificati. L’Industrial Style è spartano, rustico e allo stesso tempo incredibilmente elegante. E’ caratterizzato da linee geometriche, mattoni e travi a vista e colori scuri.
Per creare il giusto arredamento con colori scuri e caldi la luce gioca un ruolo importante. Grandi lampade a sospensione, faretti e piantane vengono usati in maniera espressiva, per esaltare i tratti della casa-industria ed elevarla a qualcosa di più.
Una casa dallo stile industriale permette anche di sperimentare, introducendo lampade di design che arricchiscano la personalità dell’abitato: dai lampadari alle appliques il limite è la fantasia, e in questo caso anche il gusto personale.
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