Standard di certificazione alimentare: i vantaggi per le aziende

Standard di certificazione alimentare: i vantaggi per le aziende

Febbraio 1, 2022 Off Di yh3ez38d

Gli standard di certificazione alimentare, rappresentano un necessario biglietto da visita, per le organizzazioni che operano in questo comparto, che vogliano distinguersi ed affermarsi sul mercato internazionale.

Ovviamente trattasi di riconoscimenti volontari, rilasciati da un organismo di certificazione terzo, a seguito di una valutazione, audit, rispetto ai requisiti definiti da norme e standard riconosciuti a livello internazionale.

Le attestazioni più importanti, richieste dalla grande distribuzione organizzata, e dei grandi attori commerciali globali, che vedremo nel proseguo dell’articolo, sono le norme ISO 22000, ed ISO 22005, e gli standard FSSC 22000, BRC, IFS, ed SQF.

Il possesso di una certificazione alimentare, rappresenta un importante vantaggio per le organizzazioni, velocizzando i processi di qualifica come fornitore. Infatti, questi, danno evidenza, della capacità dell’organizzazione di produrre rispettando i requisiti obbligatori di sicurezza, qualità e legalità alimentare.

Oltre che quelli contrattuali e commerciali definiti con i clienti. A tutela dei mercati e della salute dei consumatori.

Gli standard di certificazione, sono adottabili sono solo ai produttori di alimenti, ma anche a quelli dei materiali a contatto, o MOCA, ad ai servizi correlato, come le realtà di logistica e brokeraggio.

A livello internazionale, GFSI, Global Food Safety Inititiative, iniziativa del Consumer Goods Forum, si occupa di definire regole armonizzando a livello internazionale tutti i regolamenti volontari ed obbligatori a tutela della sicurezza del consumatore.

Quali sono le certificazioni che possono aiutarti ad affermarti sui mercati

Come abbiamo anticipato nel paragrafo sopra, le certificazioni alimentari, possono essere un ottimo strumento per affermarti sul mercato internazionale. Vediamo di seguito quelle che sono le attestazioni più utili, descrivendone velocemente il focus:

  • Certificazione ISO 9001, anche se non specifica per il settore alimentare, la norma di certificazione ISO 9001, definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità. Sarà fondamentale per avere un primo ed importante approccio nei confronti dell’efficienza dei processi e della soddisfazione del cliente;
  • Certificazione ISO 22000, la norma che definisce i requisiti per adottare un sistema di gestione per la sicurezza alimentare nella tua organizzazione, il fondamento dei sistemi e standard per la certificazione alimentare;
  • Certificazione ISO 22005, la norma di certificazione che definisce i requisiti per i sistemi di tracciabilità nella filiera agroalimentare;
  • Certificazione IFS,lo standard privato di certificazione di Management GmbH International Featured Standard, nato per la qualifica dei fornitori dei prodotti a marchio retailer, dalla GDO tedesca, francese e belga, adottato anche da quella italiana;
  • Certificazione BRC, possiamo definirlo il gemello del precedente, ma in questo caso nato dal consorzio British Retailer Consortium, di natura anglosassone, per il medesimo scopo;
  • Certificazione FSSC 22000, sempre uno standard di certificazione privato, ma in questo caso, dato da una fondazione composta dai più grandi produttori globali. Basato sui requisiti della norma ISO 22000, richiede l’adozione della norma tecnica settoriale ISO/TS 22000, e requisiti comuni agli standard GFSI;
  • GlobalGAP, anche in questo caso uno standard privato. Nato da Eurogap, per la qualifica dei fornitori dei prodotti ortofrutticoli nella grande distribuzione. Oltre che adottare i principi della qualità e sicurezza alimentare, richiede la definizione delle buone pratiche agricole, e dei pilastri della sostenibilità socio economica. Oggi può essere adottato dal settore primario agricolo, ittico, e dalle aziende di trasformazione, in catena di custodia con i produttori primari certificati;
  • GMP+, simile al precedente, adottabile dalle realtà mangimistiche;
  • Certificazioni trasversali, tutta una serie di standard che spesso hanno come base la certificazione Global Gap e ISO 22005 che contemplano nei loro requisiti non solo la sicurezza, qualità e legalità alimentare, ma anche la sostenibilità ambientale e socio economica. Per esempio gli standard Friend Of The Sea, MSC, ASC, nell’ambito ittico, Friend of The Heart, agricolo e FSC nella filiera del legname;
  • SQF, standard di certificazione che richiede l’attuazione degli standard ISO 9001, HACCP, Codex Alimentarius e NACMCF. Certificazione richiesta in ambito americano;
  • Certificazioni di prodotto, regolamenti, norme, e standard di certificazione, che attestano determinate qualità del prodotto, per esempio: le certificazioni Kosher ed Halal, inerenti ai dettami religiosi ebraici e musulmani, la certificazione biologica, biodinamica, gluten free, lactosio free, vegan, no OGM, ecc;
  • Marchi collettivi, IGP. IGT, DOC, DOP, SGT, varchi collettivi di produzione riconosciuti dalla comunità europea che definiscono specifiche capitolati ed aree geografiche di produzione per i prodotti, a loro tutela e valorizzazione.

Per i mercati internazionali, l’opimus, è ottenere un’attestazione che sia riconosciuta dal GFSI. Ovvero una delle seguenti, a seconda del tettore di appartenenza aziendale: la certificazione BRC, IFS, FSSC 22000, Global Gap, GMP+, SQF.

In Italia e nel mercato europeo la più richiesta ed utile, è quella sullo standard di certificazione IFS. Che come il suo gemello BRCGS, ad oggi, viene richiesto alle organizzazioni che operano anche per proprio brand, e non solo come private label.

Ti segnaliamo un utile guida per approfondire i requisiti di questa importante certificazione in ambio alimentare, che puoi visionare a questo indirizzo:  https://www.sistemieconsulenze.it/certificazione-ifs/

Perché devi ottenere una Certificazione alimentare?

L’importanza di ottenere una certificazione alimentare per un’organizzazione che opera in questo settore non può essere negata. Ottenere una di queste attestazioni, sarà il risultato di un importante processo di revisione aziendale.

Considerata la crescente preoccupazione dei clienti e consumatori, per la qualità e la sicurezza agroalimentare, la certificazione di qualità è un biglietto da visita imprescindibile per dimostrare il rispetto degli standard di qualità, sicurezza, legalità, trasparenza, sostenibilità, e per valorizzare immagine e reputazione, accrescere competitività e affermare il tuo business.

Sebbene si tratti di certificazioni volontarie, rappresentano un passaggio necessario per le aziende che cercano di crescere.

Infatti, in linea generale questi standard richiedono:

  • Adozione di un sistema di valutazione dei rischi, biologici, chimici, fisici, ed economici, che permetta di adottare attività di prevenzione e monitoraggio degli stessi;
  • Implementazione di una struttura documentale, che permetta il funzionamento dei processi e la raccolta dei dati, per permettere all’organizzazione di prendere decisioni basate su delle evidenze, perseguendo il miglioramento continuo;
  • Adottare direzioni strategiche per perpetuino nei confronti di obiettivi misurabili;
  • Gestione delle risorse tecniche e umane;
  • Gestione della comunicazione nella gestione ordinaria e nelle emergenze.

I vantaggi che puoi ottenere grazie ad una certificazione alimentare nella tua azienda

Vediamo quelli che sono i vantaggi maggiori di cuoi potrebbe godere la tua organizzazione dopo aver ottenuto una certificazione alimentare:

  • Capacità di attuare sistemi di valutazione dei rischi che possono basarsi sul sistema HACCP, oppure HARPC, per i paesi nord americani. Prevenendo i pericoli per la salute dei consumatori e immettendo sul mercato alimenti sicuri;
  • Avere una gestione sistemica di tutti i requisiti obbligatori da rispettare, sia nel paese di produzione che di vendita degli alimenti;
  • Tutelate i propri prodotti nei confronti di attività intenzionali, food defense, e di frode alimentare, food fraud;
  • Efficientare tutti i processi, migliorando produttività ed abbattendo i costi;
  • Migliorare la competenza di tutte le risorse umane;
  • Migliorare la gestione delle risorse tecniche e strutturali aziendali;
  • Prevenire ritiri e richiami di alimenti sui mercati, ed essere altamente efficiente in caso di accadimenti;
  • Migliorare la tracciabilità aziendale;
  • Velocizzare i processi di qualifica come fornitore della GDO e dei grandi attori commerciali;
  • Diminuire le ispezioni degli organismi competenti;
  • Migliorare la reputazione e la visibilità sui mercati;
  • Aumentare il valore aziendale.