Tutto quello che c’è da sapere sull’amministratore condominiale: dall’obbligatorietà  della sua nomina alla durata in carica

Tutto quello che c’è da sapere sull’amministratore condominiale: dall’obbligatorietà della sua nomina alla durata in carica

Giugno 22, 2021 Off Di Davide

Uno dei professionisti più discussi e chiacchierati, causa spesso di malumori con i condomini, è l’amministratore condominiale. Con la legge n. 220 dell’ 11 dicembre del 2012, entrata in vigore un anno dopo, fare l’amministratore è diventata una vera e propria professione per la quale non è prevista l’iscrizione in un apposito albo ma comunque esistono delle associazioni di categoria. Non va inoltre dimenticato che questa figura è da sempre prevista dal Codice Civile, agli articoli 1129, 1130 e 1131, in cui gli si attribuisce anche responsabilità civile e penale verso il condominio e i singoli condomini. Scopriamo qualcosa in più sull’amministratore condominiale, l’iter che porta alla sua nomina, quando è obbligatoria, quanto tempo dura in carica e come viene revocato.

 

Quando è obbligatorio nominare un amministratore in base alla recente normativa

La legge di Riforma sopra menzionata ha, in parte, alleggerito l’obbligo di nomina mentre infatti prima era obbligatorio nominare un amministratore di condominio in stabili con più di 4 condomini ad oggi l’obbligo scatta in presenza di almeno 9 comproprietari. Al di sotto di questo numero ciascuno stabile può evitare di dare l’incarico ad un amministratore ma deve individuare una persona tra gli inquilini che si occupi dell’intera gestione: dalla rendicontazione delle spese alla riscossione delle quote.

Si tratta comunque di compiti abbastanza complessi che possono dare seri grattacapi a chi non è del mestiere, soprattutto la gestione dei rapporti con i singoli inquilini può diventare difficoltosa e andare a compromettere anche i rapporti personali e di buon vicinato. Questo è uno dei motivi per cui anche nei piccoli edifici, con pochi appartamenti, si preferisce affidare questo compito a professionisti del settore e non lasciare tutto al caso creando così solo maggiore confusione e problemi. Tra le tante realtà c’è CB Amministrazioni, con sedi a Milano e a Torino, che opera nel settore condominiale da oltre 30 anni garantendo la massima trasparenza, affidabilità e serietà nella gestione amministrativa e contabile di qualsiasi tipo di condominio: da quelli più piccoli e con pochi appartamenti ai super condomini composti da più edifici autonomi.

 

Come viene nominato l’amministratore condominiale, quanto dura in carica e la sua revoca

L’amministratore va nominato dall’assemblea condominiale che viene generalmente convocata dall’amministratore uscente. Se entro 10 giorni dalla richiesta della convocazione dell’assemblea l’amministratore non vi provvede possono essere gli stessi inquilini a convocare l’assemblea, purché siano almeno due e rappresentino 1/6 del valore dell’intero edificio (166,66 millesimi). Una volta convocata l’assemblea, poiché la nomina del nuovo amministratore sia valida, è necessario che vi sia stato il voto favorevole della maggioranza dei presenti e che questi rappresentino però, sia in prima che in seconda convocazione, almeno la metà del valore dell’edificio espresso in millesimi (500/1000). Il nuovo amministratore, così nominato, andrà quindi a rappresentare tutti gli inquilini, anche quelli che hanno espresso un voto sfavorevole alla nomina. L’amministratore condominiale resta in carica un anno alla scadenza del quale, nel corso dell’assemblea ordinaria, si prospettano tre differenti interpretazioni:

  • c’è chi ritiene che avvenga un rinnovo automatico per un altro anno, secondo la formula 1+1;
  • chi afferma che alla scadenza dell’anno vada discussa in assemblea la conferma o meno dell’amministratore;
  • chi invece parla di una sorta di conferma a tempo indeterminato, salvo ovviamente la possibilità di esercitare il diritto di revoca.

La revoca, che ha luogo con le stesse modalità della nomina, può avvenire in qualsiasi momento con la convocazione di un’assemblea straordinaria oppure messa all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria.

Insomma, l’amministratore di condominio rimane una delle figure professionali più importanti per una corretta e lineare gestione di un qualsiasi edificio. L’importante è rivolgersi a dei veri professionisti capaci di garantire trasparenza e serietà proprio come CB Amministrazioni, società leader nel settore e punto di riferimento nelle province di Torino e Milano.