E-Commerce e il diritto di recesso del consumatore
Ottobre 23, 2020L’acquisto di beni e servizi online sta crescendo in modo esponenziale, in particolare in quest’ultimo periodo e trattandosi di vendite in cui chi compra non può toccare con mano ciò che acquista, il legislatore, recependo la normativa europea, gli ha attribuito il cosiddetto “diritto di ripensamento“, cioè un diritto che lo tutela nel caso in cui il bene o servizio acquistato in rete non lo soddisfa appieno.
Il diritto di recesso nell’e-commerce
Le norme che prevedono il recesso del consumatore nelle vendite online sono contenute nel Codice del Consumo all’art, 52 e ss. Dal loro contenuto si evince come il legislatore abbia voluto dare una maggiore tutela a chi acquista online, rispetto a chi acquista in negozi veri e propri. La normativa prevede che chiunque abbia acquistato un bene o un servizio a distanza o comunque fuori dai locali commerciali, ha 14 giorni di tempo per ripensarci e chiedere lo scioglimento del contratto, senza dover fornire nessuna spiegazione al venditore.
Il termine dei 14 giorni scatta a partire dal momento in cui l’acquirente riceve il bene, cioè dal momento in cui ne entra in possesso, mentre nel caso di acquisti di servizi, il termine decorre dal giorno di conclusione del contratto. Per maggiori informazioni sul diritto di recesso, si consiglia di consultare il sito www.consulenzalegaleitalia.it.
L’obbligo del venditore di informare preventivamente l’acquirente
Chi acquista online ha un ulteriore tutela, perché il Codice del Consumo prevede uno specifico obbligo a carico del venditore, ossia quello di informare preventivamente l’acquirente della possibilità di recedere dal contratto, indicandone i termini, le condizioni e la procedura da seguire. Dovrà altresì allegare un apposito “modulo di recesso” che l’acquirente sarà libero di usare o meno.
Se il venditore omette l’informativa sul diritto del recesso, le conseguenze saranno molto pesanti. Infatti, in questo caso, il termine per poter recedere dal contratto si allungherà di ulteriori 12 mesi, per un totale di 1 anno e 14 giorni.
Come si esercita il diritto di recesso
Il consumatore una volta ricevuta la merce e valutato il suo acquisto può decidere entro il termine perentorio di 14 giorni di recedere dal contratto senza la necessità di motivare la sua decisione. Per farlo dovrà darne comunicazione al venditore con il modulo di recesso messo a disposizione dallo stesso, o con altra comunicazione scritta utilizzando un mezzo che permetta di avere la certezza circa la ricezione della richiesta, come per esempio la PEC o una raccomandata a/r.
Una volta ricevuta la richiesta di recesso, scatta l’obbligo per l’acquirente di restituire il bene ricevuto e per il venditore di rimborsare il prezzo.
Obbligo di restituzione del bene e rimborso del prezzo
Come già detto, una volta comunicata la volontà di recedere, il consumatore deve entro 14 giorni rispedire il bene al venditore. Le spese, se non diversamente previsto nel contratto di vendita, sono a carico del consumatore. Può accadere che il venditore preveda il ritiro del bene direttamente presso il domicilio del consumatore.
Il venditore, una volta ricevuta la richiesta di recesso, deve darne comunicazione al consumatore e rimborsare entro il termine di 14 giorni, tutte le spese sostenute dall’acquirente, ovvero prezzo del bene ed eventuali spese di spedizione. In alcuni casi, il contratto di vendita, può prevedere che il rimborso sia subordinato alla ricezione della merce da parte del venditore o dalla prova dell’avvenuta spedizione del bene (ricevuta del corriere o delle poste).
Beni per i quali è escluso il diritto di recesso
Nonostante il diritto di ripensamento sia espressamente previsto dal Codice di Consumo, questo all’art.59, prevede una serie di beni, che per loro natura sono esclusi da tale diritto. Tra essi rientrano:
- i beni deteriorabili;
- beni sigillati che dopo l’apertura non possono essere restituiti, per motivi di sicurezza o salute;
- bevande alcoliche per le quali è stata concordata la consegna non prima dei 30 giorni e il cui prezzo dipende dall’andamento del mercato;
- beni fatti su misura o personalizzati;
- beni che per loro natura sono destinati a scadere in breve tempo;-
- riviste, giornali o periodici;
- vi rientrano anche le forniture di registrazioni audio o video sigillati, che una volta ricevuti sono stati aperti.
L’elenco dei beni poc’anzi citati non è esaustivo e per questo motivo e per ogni altro dubbio che possa nascere in merito al diritto di recesso nelle vendite online, il consiglio è di rivolgersi a Consulenza Legale Italia, azienda specializzata anche nel settore della consulenza giuridica online e con studi a Padova e Milano.