Come risparmiare sull’acquisto delle frese per il legno
Settembre 11, 2019Le fresatrici sono progettate con lo specifico compito di fresare materiali come legni e metallo, dando la possibilità di decidere a piacimento che forma dare. Ovviamente se ci si appresta per la prima volta al mondo delle frese, è opportuno studiare un po’ la situazione per scegliere correttamente il modello più idoneo alle proprie esigenze. Anche il prezzo farà la sua parte nella scelta finale, quindi vediamo insieme come risparmiare sull’acquisto delle frese per il legno.
I componenti delle frese per il legno
Innanzitutto è opportuno fare un po’ di chiarezza su quelli che sono i componenti delle frese per il legno. Tra quelli basilari troviamo:
• Fresa. Punta della fresatrice che consente di levigare o erodere il pezzo di legno desiderato. Le punte utilizzano la loro parte laterale, quindi non quella frontale. In base alla loro forma, svolgeranno compiti differenti. Quelle cilindriche ad esempio potranno essere utilizzate per la spianatura, quelle sferiche per l’eliminazione dei dettagli e quelle troncoconiche per le finiture. Poi troviamo ancora quelle coniche, usate per realizzare tacche coniche, a punta per effettuare dei fori e quelle ellittiche per alcuni collegamenti speciali.
• Motore. In questo caso c’è poco da spiegare. È “semplicemente” il meccanismo che permette la rotazione delle frese.
• Mandrino. Si intende il dispositivo meccanico sul quale verrà fissata la fresa.
Con le frese è possibile lavorare su diversi materiali, eseguendo scanalature, fori, fare tagli, rifinire bordi e molto altro ancora. Difatti i lavoretti da poter fare con una fresa sono davvero molto numerosi, dove spesso l’unico limite reale è solamente la fantasia.
Quali parametri tenere in considerazione per l’acquisto?
Come anticipato, prima di procedere all’acquisto, è opportuno farsi un po’ di cultura di base sull’argomento, studiando quelli che sono i parametri da tenere in considerazione per la scelta della fresa per il legno idonea (sul sito fraisertools.com trovi interessanti suggerimenti).
Primo tra questi parametri, è ovviamente quello basato sul materiale che si andrà a lavorare, quindi quello con cui è realizzata la fresa stessa. Partendo dal presupposto che solitamente i legni più utilizzati per le lavorazioni casalinghe sono l’abete e il pino, le frese sono realizzate a loro volta con differenti materiali, come:
• Acciaio. Quando il tagliente è realizzato in acciaio, non ha alcuna
placchetta saldata, e sono piuttosto leggere. Utilizzato solamente per le frese a tazza particolarmente economiche oppure per quelle destinate
al trapano a colonna. Riescono a eseguire fresate piuttosto precise e vengono
utilizzate per legni molto teneri, come ad esempio la betulla. A livello di
durata finale, sono inferiori a quelle realizzate in metallo duro, ma sono
anche più economiche.
• Metallo duro. Chiamato anche WIDIA, il metallo duro è uno dei
materiali più comuni utilizzati per le frese. Affidabile con qualsiasi
tipologia di legno, difficilmente lascerà a piedi. Giusto rapporto qualità
prezzo.
• Policristallino Diamante. Questa tipologia di materiale è ideale per lavorazioni
ripetute, come ad esempio i mobili in serie, perché è molto duro. Di solito
viene utilizzato per il multistrato e il truciolare, quindi per la
realizzazione di canali o di taglio dei vari pannelli. Vengono montate su
pantografi a controllo numerico. Il prezzo in questo caso sale di parecchio, ma
la durata rispetto ad altri materiali può essere anche 40 volte
superiore.
Probabilmente per le lavorazioni amatoriali, la scelta del materiale potrebbe apparire come secondaria, data la natura saltuaria del loro utilizzo. Questo significa che per ammortizzare la spesa sostenuta per l’acquisto di frese di qualità, potrebbe occorrere molto tempo. Ma per le aziende ovviamente il discorso cambia, perché l’utilizzo diventa intensivo e una continua rottura delle frese porta a un rallentamento dei lavori e ad un aumento dei costi totali per l’acquisto. Per utilizzare una metafora, chi meno spende, alla fine più spende.
Un altro aspetto che si dovrà prendere in considerazione per una scelta corretta della fresa, è quello del tagliente. Nel caso si dovesse difatti sbagliare il tagliente, si potrebbe bruciare il legno o renderlo ruvido, pieno di “pelucchi”. I 4 principali taglienti sono:
• Tagliente con placchetta dritta
• Tagliente con elica positiva
• Tagliente con elica negativa
• Tagliente con elica doppia. In questo caso sulla fresa si troverà sia
un’elica positiva che una negativa.
La fresa corretta per la fresatrice
Uno degli ultimi parametri da tenere in considerazione per scegliere la fresa idonea per il legno, è quello della fresatrice sulla quale l’attrezzo verrà montato. Il primo aspetto riguarda quindi la potenza della fresatrice. Se la “macchina” è particolarmente economica e di poca potenza, andando a lavorare un legno particolarmente duro magari per parecchio tempo, si potrebbe causare la rottura della fresa.
Le fresatrici economiche possono essere utilizzate per piccoli lavoretti, piccole fresate e magari montare qualche pinza di piccole dimensione. Le fresatrici di qualità invece, solitamente con potenze superiori ai 2400 watt, sono decisamente più affidabili e offrono la possibilità di regolare adeguatamente il numero di giri con più settaggi, per evitare la rottura della fresa.
Come risparmiare sull’acquisto di una fresa per il legno
Dopo aver fatto una panoramica sui principali materiali utilizzati per le frese per il legno ed averne capito le principali differenze, ora non rimane che rispondere al quesito in oggetto, quello su come risparmiare sull’acquisto di una fresa per il legno.
La risposta in realtà è piuttosto semplice: il giusto attrezzo per il giusto lavoro. Per capire su quale fascia prezzo orientarsi difatti, si dovrà fare una stima dei pezzi da realizzare e della complessità dei lavori da effettuare, sempre tenendo bene a mente il materiale con cui saranno fatti.
Una fresa troppo economica potrebbe fare perdere soldi, come ampiamente spiegato. Per l’hobbista il discorso di fondo non cambia, perché comunque perderà tempo prezioso che potrebbe impiegare diversamente. In linea di massima, qualche euro in più speso nel momento dell’acquisto, porterà ad un risparmio successivo.